A 57 anni, Neffa torna là dove tutto è cominciato: il rap. Un quarto di secolo dopo la sua svolta pop, soul e cantautorale, Giovanni Pellino rispolvera le radici più crude e vere della sua arte con Canerandagio Parte 1, un album intenso, personale, viscerale. Una dichiarazione d’identità, non solo musicale, ma anche esistenziale. Pubblicato per Numero Uno (Sony Music), il disco segna il ritorno di una delle figure più importanti del rap italiano nel suo habitat naturale, con la consapevolezza e la maturità di chi ha attraversato decenni di trasformazioni senza mai perdere la propria cifra stilistica.
Dagli anni con Isola Posse All Stars, passando per l’epocale SxM con i Sangue Misto, fino agli album solisti che hanno fatto scuola come I messaggeri della dopa e 107 elementi, Neffa ha scritto pagine fondamentali dell’hip hop italiano. Poi il cambio di pelle: soul, r&b, sperimentazioni pop e incursioni nella canzone napoletana. Negli ultimi anni qualche ritorno, tra collaborazioni con thasup, Gemitaiz e Fabri Fibra, ma oggi è il momento di riprendersi la scena con un progetto solido e senza filtri.
Canerandagio Parte 1 è nato per urgenza, quasi come un’esplosione emotiva incontrollabile. “Le strofe uscivano da sole”, racconta Neffa, spiegando come l’album sia il riflesso di una ritrovata libertà creativa, scaturita da un’urgenza espressiva che non lasciava spazio al calcolo. Il risultato è un lavoro denso, metropolitano, psichedelico e sporco quanto basta per essere autentico.
Registrato tra Bologna, Berlino e Milano, il disco è figlio anche dei luoghi che lo hanno visto nascere. Le atmosfere sono urbane e notturne, le produzioni ruvide ma calde, i testi pieni di immagini, memoria e consapevolezza. Dieci tracce, nove featuring, ma ogni pezzo è profondamente Neffa.
Si parte con Littlefunkyintro, unico brano solista, dichiarazione d’intenti e manifesto del disco. Poi arrivano gli ospiti: Noyz Narcos nella fumosa TROPPAweed, Franco126 nella tesa Bufera, Guè e Joshua in Cuoreapezzi, Izi nella title track jazzata, Fabri Fibra e Myss Keta nella feroce Hype (nuoveindagini), Frah Quintale in Perdersi&ritorno, Joan Thiele e Gemitaiz in Miraggio, Lucariello e STE in Argiento, Ele A e Francesca Michielin nella poetica Tuttelestelle.
Vecchi compagni di viaggio e nuove voci si alternano senza stonare mai, in un equilibrio tra nostalgia e presente. La forza di questo progetto sta proprio nella sua coerenza emotiva: Neffa non rincorre le mode, le attraversa, le trasforma, le fa sue.
Canerandagio Parte 1 è molto più di un ritorno: è la conferma che certe penne non invecchiano, si affinano. E che il rap italiano, senza Neffa, non sarebbe stato lo stesso. Ora che è tornato, gli basta un verso per ricordarcelo.
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