
Taylor Swift ri-registra i suoi album
La popstar registra una nuova versione dell’album Red pubblicata dopo aver perso il possesso dei diritti sulle sue canzoni giovanili. E al tempo stesso canta i cambiamenti di una generazione che è cresciuta con lei e i suoi brani.
E’ così scoppiata una festa in ogni città: persone vestite di rosso per strada che ballano su canzoni scritte a 21 anni e riprese a 31. L’operazione che sta portando Taylor Swift a ri-registrare i suoi primi sei album, di cui non possiede i master, sembrava una follia e invece è un grande successo!
Pur non avendo la proprietà dei master originali degli album che vanno da Taylor Swift a Reputation (è passata di mano due volte senza che venisse concessa alla cantante la possibilità di comprarne i diritti), Swift sta immettendo sul mercato copie d’autore di quelle opere, con l’aggiunta di inediti e pezzi rari come la versione da 10 minuti di All Too Well, invitando i fan ad ascoltare le nuove incisioni. Non solo: Swift, in quanto autrice, controlla il publishing e perciò può invitare chi acquista in licenza le canzoni per film, serie e pubblicità a utilizzare le nuove versioni, col risultato che le vecchie perdono di valore.
Molti artisti non possiedono i propri master e Taylor Swift potrebbe fare scuola. L’etichetta che sta pubblicando le nuove versioni di Swift, la Universal, sta cercando di difendere i propri interessi nel caso altri artisti decidano di seguire le sue orme.
Nei nuovi contratti, la Universal avrebbe aumentato il lasso di tempo in cui è impedito a un artista di ri-registrare le proprie canzoni. È normale che nei contratti sia presente una clausola di questo genere, per evitare che circolino sul mercato doppioni della musica su cui l’etichetta ha investito e che sta promuovendo. Tale periodo è misurato in due modi: gli anni che passano dall’ultimo album consegnato all’etichetta e gli anni che passano dalla scadenza del contratto.
Nei vecchi contratti Universal tali periodi erano di cinque e due anni, ora sono di sette e cinque anni. Non solo: per altri sette anni l’artista non può ri-registrare più di due canzoni, la qual cosa rende impossibili operazioni come quella di Swift che sta rifacendo dischi interi.