Catanzaro | Il Sindaco Fiorita chiede l’istituzione di una sede distaccata della Rai nel capoluogo

Catanzaro | Il Sindaco Fiorita chiede l’istituzione di una sede distaccata della Rai nel capoluogo


Il sindaco di Catanzaro, Nicola Fiorita, ritorna a sollevare la questione dell’istituzione di una redazione distaccata della Rai nel capoluogo di regione. Ha inviato una lettera formale alla presidente della Commissione parlamentare di vigilanza Rai, Barbara Floridia, dopo un confronto telefonico. Ha anche espresso la sua disponibilità a comparire davanti alla Commissione. Nella sua lettera, Fiorita ha sottolineato che la Calabria presenta un’anomalia evidente poiché la sede della Rai non coincide con il capoluogo, contrariamente a quanto avviene in tutte le altre regioni tranne l’Abruzzo. Ha chiarito di non avere intenzione di provocare controversie territoriali, ma ha espresso la ferma volontà di garantire una presenza istituzionale stabile e dignitosa della Rai a Catanzaro.

Il sindaco ha lamentato che fino ad ora la copertura mediatica degli eventi nella città e nell’area centrale della Calabria è stata solo parzialmente garantita attraverso trasferimenti costosi e scomodi di giornalisti e troupe da Cosenza. Ha aggiunto che l’incidente dopo la partita Cosenza-Catanzaro ha accentuato la percezione di parzialità mediatica nella cittadinanza.

Fiorita ha chiesto una soluzione che consentirebbe di ridurre questa disparità mediatica, fornendo una maggiore copertura degli eventi nella città e nell’area circostante. Ha proposto l’istituzione di una redazione staccata con almeno tre giornalisti, una troupe, tecnici e attrezzature. Ha assicurato che ciò non comporterebbe ulteriori costi per l’azienda, poiché l’amministrazione ha individuato spazi adeguati che potrebbero essere concessi gratuitamente, con parcheggi esclusivi e sorvegliati da telecamere, e si è offerta di pagare le utenze. Il sindaco ha sottolineato che l’unica sfida rimane la volontà politica, e ha suggerito che la creazione della redazione staccata potrebbe essere attuata rapidamente con una disposizione aziendale e un ordine di servizio del capo redattore, simile a quanto già avviene in Abruzzo e in Trentino. Concludendo, ha sottolineato che la questione è direttamente legata al pluralismo che deve essere garantito dal servizio pubblico, e ha chiesto l’attenzione della Commissione su questo tema, offrendosi di comparire davanti ad essa per ulteriori discussioni.