Dubai | Forti temporali: c’è il dubbio che possa essere colpa della “inseminazione delle nuvole”

Dubai | Forti temporali: c’è il dubbio che possa essere colpa della “inseminazione delle nuvole”


Più di 140 millimetri di pioggia si sono abbattuti su Dubai in sole 24 ore, causando allagamenti stradali senza precedenti in un Paese noto per la sua aridità. Questi eventi alluvionali insoliti hanno suscitato speculazioni riguardo a possibili errori legati alla pratica del “cloud seeding”, una tecnica di stimolazione delle precipitazioni. Sebbene il concetto di inseminazione delle nuvole sia emerso negli anni ’40, è stato solo successivamente che gli Stati Uniti hanno iniziato a sperimentarne seriamente l’uso. Tuttavia, negli anni ’70, tale pratica subì un arresto, in gran parte a causa della sospensione dei finanziamenti governativi, mentre veniva alla luce il programma militare segreto denominato Operazione Popeye, che coinvolgeva l’inseminazione delle nuvole per manipolare i monsoni durante la guerra del Vietnam.

Dopo il riconoscimento degli effetti negativi di tali tecniche, Stati Uniti, Russia, India e altre nazioni firmarono una convenzione che proibiva l’uso delle modifiche ambientali a fini militari o ostili. Il “cloud seeding” coinvolge l’utilizzo di aerei per spruzzare sali, come ioduro d’argento o cloruro di sodio, nelle nuvole, facilitando la formazione di pioggia. Secondo l’Organizzazione Meteorologica Mondiale, questa pratica può aumentare le precipitazioni fino al 20% in una singola nuvola.

Attualmente, il “cloud seeding” è principalmente utilizzato nei Paesi colpiti dalla siccità, come gli Emirati Arabi Uniti e la Cina, che lo impiega regolarmente per l’irrigazione e per controllare le precipitazioni. Tuttavia, il caso di Dubai ha sollevato interrogativi sulla sua efficacia e appropriatezza. Gli esperti prendono le distanze dalle teorie che collegano direttamente il “cloud seeding” agli eventi alluvionali nella città.

Mentre alcuni ritengono che questa pratica possa essere utile per affrontare la crescente siccità, altri sottolineano i limiti e i rischi associati. Si stanno sviluppando nuove tecniche, come l’uso di cariche elettriche e droni, e si sta esplorando l’intelligenza artificiale per migliorare la precisione e l’efficacia del “cloud seeding”.

Tuttavia, gli esperti avvertono che il “cloud seeding” non è una soluzione universale e che dovrebbero essere considerate altre strategie di adattamento e mitigazione per affrontare i cambiamenti climatici. Investire nella preparazione delle città per gli eventi meteorologici estremi potrebbe essere altrettanto importante quanto cercare di manipolare le nuvole per ottenere pioggia.