Più di 4 miliardi di anni fa, quando la Luna era ancora molto giovane, ha subito un fenomeno chiamato “rovesciamento”: i materiali che originariamente costituivano la sua superficie sono affondati all’interno, si sono fusi e mescolati, per poi risalire in superficie sotto forma di lava, come osserviamo oggi.
Questo è quanto emerge da uno studio pubblicato sulla rivista Nature Geoscience, condotto dall’Università dell’Arizona a Tucson, negli Stati Uniti.
Questo fenomeno risolve il lungo mistero riguardante la composizione asimmetrica della Luna, caratterizzata da rocce vulcaniche ricche di titanio, presenti in quantità significativamente maggiori sul lato visibile. I risultati aiutano a comprendere meglio l’evoluzione della Luna, formata circa 4,5 miliardi di anni fa, e potrebbero fornire indicazioni anche sull’evoluzione di pianeti come la Terra e Marte.
All’epoca della sua formazione, si ritiene che la Luna fosse ricoperta da un vasto oceano di magma che, col passare del tempo, si è gradualmente raffreddato e solidificato, dando origine a minerali estremamente densi come l’ilmenite, contenente titanio e ferro, che si sono depositati all’interno del mantello lunare. “La Luna è stata praticamente capovolta”, spiega Jeff Andrews-Hanna, uno degli autori dello studio condotto da Weigang Liang, “ma finora non si era riusciti a comprendere esattamente la sequenza degli eventi durante questa fase critica della sua storia”.
Gli studiosi hanno confrontato le simulazioni del comportamento di questi densi minerali con i dati raccolti dalla missione Grail della NASA, le cui sonde hanno orbitato attorno alla Luna tra il 2011 e il 2012: durante la missione, sono state rilevate delle anomalie gravitazionali localizzate proprio sul lato visibile della Luna. “Le nostre analisi mostrano che modelli teorici e dati sperimentali raccontano una storia straordinariamente coerente”, afferma Liang. “I materiali di ilmenite si sono inizialmente spostati verso il lato più vicino della Luna e successivamente si sono diretti verso l’interno, formando una sorta di strato, lasciando dietro di sé delle tracce responsabili delle anomalie gravitazionali osservate”. Inoltre, i dati suggeriscono che questo fenomeno deve essere avvenuto prima di 4,22 miliardi di anni fa.
