Città del Vaticano | Santa Sede: “Maternità surrogata diventi delitto universale”

Città del Vaticano | Santa Sede: “Maternità surrogata diventi delitto universale”

La Chiesa ha preso una ferma posizione contro la pratica della maternità surrogata, considerandola come un’azione che riduce il bambino, intrinsecamente prezioso, a un oggetto meramente commerciale. Questo è stato evidenziato nell’opera ‘Dignitas infinita’ dall’ex Sant’Uffizio, citando le parole di papa Francesco, il quale afferma che ogni vita umana, inclusa quella del non ancora nato nel grembo materno, non può essere soppressa né considerata oggetto di scambio. La maternità surrogata, pertanto, viene considerata deprecabile poiché lederebbe gravemente la dignità sia della donna che del bambino, in quanto si basa sull’exploit della situazione di bisogno materiale della madre. Il bambino è visto come un dono, mai come un oggetto contrattuale. Si auspica quindi un impegno a livello internazionale per proibire universalmente tale pratica.

Inoltre, la Chiesa ribadisce il rispetto per ogni persona, indipendentemente dall’orientamento sessuale, come sottolineato nella Dichiarazione ‘Dignitas infinita’. Si evita ogni forma di discriminazione ingiusta e particolarmente si condannano le aggressioni e le violenze contro le donne. Si affronta anche il tema delle criticità presenti nella teoria del gender, la quale, secondo papa Francesco, cancella le differenze tra gli individui nel tentativo di renderli tutti uguali.

La Dichiarazione sottolinea altresì l’urgente necessità di proteggere la dignità umana, specialmente nei confronti dei migranti, tra le prime vittime di molteplici forme di povertà. Spesso la loro dignità viene negata nei loro Paesi d’origine e anche nei Paesi di accoglienza vengono trattati con meno rispetto rispetto ad altre persone. Ogni migrante è riconosciuto come una persona umana con diritti inalienabili che devono essere rispettati in ogni situazione.

Il documento ‘Dignitas infinita’ pubblicato dal Dicastero per la Dottrina della fede, dopo cinque anni di lavoro, riflette sul magistero papale degli ultimi dieci anni riguardo alle violazioni della dignità umana. Affronta argomenti che vanno dalla guerra alla violenza sui migranti e sulle donne, alla tratta di persone, agli abusi sessuali, all’aborto, alla teoria del gender, fino alla pena di morte e al suicidio assistito. Si denunciano tutte le azioni che sono contro la vita stessa, che violano l’integrità della persona umana e che offesero la dignità umana.