Torino | ‘Ndrangheta di Bradizzo: Indagato Salvatore Gallo, esponente di spicco del PD

Torino | ‘Ndrangheta di Bradizzo: Indagato Salvatore Gallo, esponente di spicco del PD

Anche Salvatore Gallo, esponente di spicco 83enne, del Partito Democratico di Torino (e in passato del Partito Socialista), è coinvolto nell’indagine sulla ‘ndrangheta di Brandizzo. Gallo è il padre di Raffaele, consigliere regionale del partito, e Stefano, ex assessore allo sport della giunta Fassino. Entrambi sono estranei alle accuse dell’indagine. L’indagine ha portato a nove arresti il 4 aprile 2024. Tuttavia, Gallo non è coinvolto per i suoi legami con la criminalità organizzata, ma per altri reati emersi durante l’indagine, come peculato e violazione delle norme elettorali. Gli viene anche contestato un caso di estorsione a scopo elettorale.

Partendo da quest’ultimo reato, viene accusato di aver minacciato un dipendente di Sitalfa, un’azienda di cantieri controllata dalla Sitaf che gestisce l’autostrada Torino-Bardonecchia-Frejus. Durante la campagna elettorale del settembre-ottobre 2021, Gallo avrebbe minacciato il dipendente di licenziamento o demansionamento se non avesse fatto campagna elettorale per lui e per un’altra candidata.

Ci sono poi le accuse di peculato. In primo luogo, viene accusato di aver pranzato più volte in una trattoria a spese di Sitalfa, senza avere alcun diritto. In secondo luogo, è stato scoperto che Gallo aveva in suo possesso 16 tessere di transito gratuito ai caselli della Sitaf, senza alcuna autorizzazione. Infine, è stato scoperto che aveva ottenuto un treno di gomme pagato con i soldi di Sitalfa, senza una valida motivazione.

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C’è anche il caso di violazione delle norme elettorali, che si traduce nel concetto di voto di scambio. Gallo è accusato di aver chiesto 50 voti a un altro indagato dell’inchiesta in cambio del suo sostegno alla candidata Caterina Greco. In cambio, Gallo avrebbe promesso di aiutare l’uomo a ottenere una visita ortopedica da uno specialista e un intervento chirurgico in tempi brevi.

Salvatore Gallo, conosciuto come Sasà, è difeso dall’avvocato Alberto Mittone. In passato, è stato consigliere comunale per il Partito Socialista negli anni ’80 e ’90, prima di essere coinvolto nello scandalo di Tangentopoli. Da allora, si è sempre impegnato politicamente per altri. Il giudice Luca Fidelio, responsabile delle misure cautelari nei confronti dei presunti membri della ‘ndrangheta, ha respinto le richieste di carcerazione presentate dal pubblico ministero Valerio Longi, ritenendo che non ci fossero motivi sufficienti per la custodia cautelare del politico.