Palermo | Omicidio allo Sperone, fuori pericolo l’uomo gravemente ferito: a breve l’interrogatorio

Palermo | Omicidio allo Sperone, fuori pericolo l’uomo gravemente ferito: a breve l’interrogatorio

Da alcuni giorni, Alessio Salvo Caruso sta mostrando segni di miglioramento e ha ripreso conoscenza. Appena ha riaperto gli occhi, ha scoperto di essere oggetto di due distinte ordinanze di custodia cautelare in carcere. Caruso, gravemente ferito nell’agguato che ha portato all’omicidio di Giancarlo Romano, capo della famiglia mafiosa di corso dei Mille, sarà presto convocato per essere interrogato dai magistrati.

È emerso che Caruso, nel recente blitz contro il clan di Brancaccio, aveva stretto rapporti molto stretti con Romano. Quest’ultimo, approfittando delle lacune di potere causate dagli arresti precedenti, stava rapidamente guadagnando posizioni all’interno delle gerarchie di Cosa nostra. Lo scontro tra i due gruppi sarebbe nato a causa del pizzo richiesto da entrambi sugli incassi delle scommesse clandestine della famiglia Mira, culminando infine nella sparatoria di via XXVII Maggio, allo Sperone, il 26 febbraio.

Il procuratore aggiunto Marzia Sabella e i sostituti Enrico Bologna e Francesca Mazzocco stanno indagando sulla vicenda. Mentre Romano è deceduto sul colpo a causa dei colpi sparati da Camillo Mira, come quest’ultimo ha confessato, Caruso è rimasto gravemente ferito e per giorni è stato tenuto in coma farmacologico. Dopo essersi risvegliato, le sue condizioni sembrano essere migliorate e ora sembra non essere più in pericolo di vita.

A causa del suo stato di salute, finora non è stato possibile interrogare Caruso né riguardo all’omicidio di Romano e alla sparatoria precedente, in cui si suppone abbia ferito Camillo Mira, né riguardo alle accuse emerse durante il blitz dei carabinieri.